Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto

mercoledì 15 luglio 2009

Un addio



« Sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che chiunque avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questo come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se chiunque avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi. V. »


[Il 28 Aprile del 1941 Virginia Woolf riempendosi le tasche di sassi si lasciò annegare nel fiume Ouse, dopo aver lasciato questo scritto al marito]

3 commenti:

Vagabondansia ha detto...

..mi è sempre piaciuto tantissimo questa "lettera"...grazie per avermela ricordata ancora una volta :)

tiziana ha detto...

Il suo sguardo critico e lieve sul mondo femminile e non solo non è sceso in quel fiume con lei: è rimasto il suo modo di vivere la nostra condizione senza rimpianti o condanne ma proprositivo e per quanto la sua morte sembri una rinuncia o una sconfitta leggendo i suoi scritti senti che non è mai morta la sua anima e le sue buone intenzioni di riscattarla in ogni momento del giorno da lei vissuto e da noi ripreso come un testimone.

Penélope Sierra ha detto...

Maravilloso!